
Salve a tutti e bentornati sul mio piccolo spazio. Oggi faremo quattro chiacchiere con Emanuele Marconi.
Da sempre sei attivo nella divulgazione culturale di ogni genere?
Innanzitutto grazie per l’invito a partecipare a questo tuo spazio culturale online. “Sempre” è una parola complicata: sicuramente lo sono dagli anni dell’Università, ovvero dal momento in cui ho capito che il mondo della cultura era quello che più mi appassionava e all’interno del quale aspiravo a lavorare, in particolare per quanto riguarda la sua valorizzazione. Dal punto di vista della divulgazione, da oltre dieci anni collaboro con una rivista online – Persinsala.it – come recensore teatrale e cinematografico. Da circa un anno, invece, ho avviato la Pubblicinemà, un’agenzia pubblicitaria che intende proprio promuovere tutto ciò che rientra nell’ambito culturale.
Il tuo approccio con la lettura o forma d’arte che ti ha reso parte di questo mondo?
Premetto che la cultura per me comprende tutto: la Storia, l’arte propriamente intesa e le sue diverse forme – il cinema, il teatro, la musica, la letteratura –, ma anche il paesaggio e le tradizioni che in esso vivono. Volendo sintetizzare al massimo, tutto ciò che riguarda la conoscenza, la nostra identità collettiva e che mette in moto pensieri ed emozioni. Detto questo, credo siano stati proprio i libri – di letteratura e di storia – della fine del periodo del liceo ad avvicinarmi al mondo della cultura, ma è certamente il cinema il settore che ho maggiormente studiato e a cui sono più vicino.
Parlaci della tua vena noir…
In realtà non credo che “noir” sia il genere che meglio definisce la mia scrittura. Volendo conferire un’etichetta al mio primo romanzo “Il sette di cuori – La carta rivolta” direi che si possa definire tranquillamente un thriller, più vicino al genere investigativo/poliziesco e mystery, piuttosto che al noir. Ho sempre apprezzato i libri la cui trama si svela passo dopo passo, quelli che muovono la curiosità del lettore e che lo spinge a procedere con la lettura per trovare la motivazione di quello che accade, magari lasciandolo sorpreso. Ecco, la curiosità è un fattore fondamentale per la cultura: farsi delle domande, approfondire, conoscere, capire. Credo allora che la mia “vena thriller” sia il riflesso di questa spinta a non fermarsi alla superficie delle cose, ma a cercare di capire “cosa c’è oltre”, che è diverso dal mero “cosa succede dopo”. E vale anche per la pagina successiva di un libro! Cosa ci dirà di più il prossimo capitolo? Ci farà scoprire qualcosa?
Parlaci delle tue esperienze lavorative nell’ambito editoriale.
Semplicemente… non ce ne sono! Prima della pubblicazione del libro ed esclusa la mia attività come recensore di cui ho fatto cenno prima, non ho mai lavorato nel campo editoriale. Ho invece lavorato per molti anni come venditore nel settore sportivo.
La tua passione è nata per divertimento o per esigenza emotiva? (puoi essere anche vago, se ritieni troppo personale)
Direi che è nata “per caso”, un po’ per gioco e un po’, effettivamente sì, per intima esigenza. Mi sono avvicinato alla scrittura verso gli ultimi anni del liceo, incoraggiato dai professori a partecipare a qualche concorso. Parallelamente in quegli anni credo di aver assecondato una crescente sensibilità emotiva e una maggiore maturità, che, in fin dei conti, mi faceva “pensare e sentire” meglio di come succedeva prima. La scrittura è stata allora una conseguenza. Dopo aver partecipato a concorsi letterari relativi a racconti (e avendone vinto qualcuno), mi sono poi dedicato alla dimensione del romanzo.
La copertina/locandina e il titolo influenzano molto i tuoi acquisti? Oppure basta solo la trama?
Sono sicuramente molto importanti, più per i libri che per i film. La copertina credo sia l’elemento che catturi l’attenzione dell’occhio e che ci porti ad afferrare il libro; la quarta di copertina, quindi la trama, è invece ciò che ci incuriosisce e ci spinge ad acquistarlo e leggerlo. Quindi sì, sono fondamentali. Ovvio, non bastano affatto! La copertina e la quarta alla fine sono due pagine, poi c’è tutto il contenuto! E’ quello che fa la differenza!
Rileggi un libro o rivedi un film che non ti ha convinto? Perché?
Difficilmente rileggo un libro, specialmente se non mi ha convinto. Vale lo stesso per un film, anche se, a differenza del libro, può capitare. Di certo rifletto sulle motivazioni del perché non mi è piaciuto. Credo sia fondamentale maturare un proprio pensiero sull’opera artistica. Un libro – come un film, uno spettacolo, un quadro ecc. – può piacere o non piacere. Può però essere interessante capirne perché.
Un breve commento su e-book e cartacei.
Per me il libro è cartaceo. Nulla in contrario agli e-book: sono comodi, pratici, addirittura permettono di risparmiare carta, e questo dal punto di vista ambientale è certamente un elemento a favore. Però avere un libro tra le mani, sentirne la consistenza e il profumo, sfogliare le pagine… be’ è un’altra cosa.
Un breve commento sul noleggio o acquisto di un film.
Da questo punto di vista, direi che è assolutamente una possibilità in più. Rispetto ad anni fa abbiamo piattaforme e possibilità che ci consentono di avere in casa centinaia di film tra cui scegliere, ed è fantastico. Resta valido, però, il discorso fatto per i libri. Un film vissuto in sala, con schermo grande, buio, effetti sonori e visivi alla loro massima qualità, offre certamente una fruizione molto più coinvolgente rispetto ai film in tv visti sul divano.
Una breve opinione sulle librerie digitali.
Intendi le piattaforme per l’acquisto online? Se sì, direi che non se ne può fare a meno oggigiorno. Al di là di questo momento particolare che stiamo vivendo, una parte degli acquisti si è inevitabilmente spostata online. Non possiamo pensare di frenare interi processi economici. Però possiamo adoperarci per far sopravvivere le librerie (e i negozi in generale) attraverso le nostre azioni. Senza dover rinunciare in toto alle librerie digitali – piuttosto impensabile oggi – possiamo scegliere di tanto in tanto di acquistare un libro in una libreria fisica, contribuendo alla loro sopravvivenza. Da questo punto di vista il sistema del Cashback può darci una motivazione in più all’acquisto in un negozio “fisico”.
Hai altri manoscritti in cantiere?
Certo! E’ molto presto per definire una tempistica di pubblicazione, ma ci sarà sicuramente un nuovo libro, il cui protagonista sarà uno dei personaggi secondari de “Il sette di cuori”, di cui scopriremo il passato. Con la speranza che ogni pagina alimenti sempre quella domanda: “Cosa ci riserverà la prossima?”.
Grazie per il tuo tempo e la tua compagnia.
Ti auguro di volare sempre più in alto con i tuoi progetti.

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