C’è stato un tempo in cui tutto sembrava irraggiungibile, in cui tutte le complicazioni diventavano il triplo, in cui mi sentiva affogare già appena sveglia… Tutto era così enorme e io così piccola.

Ti alzi e anche bere il caffè diventa un interrogativo, una riflessione perché tutto sembra grande e le tue mani non le vedi adatte per compiere anche la più semplice delle azioni. Lavori e sembri una macchina programmata e, se non segui tutto il filo che ti sei imposta, se non rispetti l’orario che ti sei prefissata, scoppi in lacrime. Torni a casa e piangi. Senza un motivo apparente: piangi. Mentre cucini. Mentre fai il bucato. Mentre pensi se hai messo il timer al forno. Mentre ti fai una doccia. Piangi e tutto diventa grande. E tu piccola. E tutto è impossibile.

Cosa accade quando perdi te stessa? Ci chiediamo sempre della presenza altrui, di quanto possa essere brutto perderla… ma la nostra? Quando perdi te stessa è come una tazza sporca di caffè non lavata da mesi. Forse questo è l’unico esempio che posso dare, almeno per quanto riguarda la mia esperienza.

Non è piacevole sentirsi come una tazza di caffè non lavata da mesi, lasciata nel lavabo in attesa di essere lavata e “viva” per accogliere il prossimo caffè appena pronto. Non è bello, ma ti abbandoni esattamente come quella tazza sporca, alimentando giorno per giorni tutto lo sporco e la puzza di fallimento. Magari in cuor tuo speri di ritrovarti pulita, ma tu sei troppo piccola e pessimista per poter allungare la mano e far scorrere l’acqua fresca dal rubinetto, di insaponarla con la spugnetta e il detergente accanto al lavabo..tutto così vicino per risolvere i problemi di quella tazza – eppure non sembra così.

E poi.. inizi lentamente ad avvicinarti alla tazza, la osservi e provi per la prima volta tenerezza, non compassione: la compassione indebolisce, la tenerezza fortifica. Qualcuno da dietro ti illumina con la candela della consapevolezza, ti porta a conoscere te stessa incontro dopo incontro, conducendoti all’origine di quella tazza sporca, del perché improvvisamente hai smesso di lavarla, lasciata lì ad ammuffire nella dimenticanza. Incontro dopo incontro, silenzi seguiti da altri silenzi, piccoli tentativi di comunicazione per poi diventare un vero e proprio viaggio interiore – ti hanno aiutata a vedere meglio e allontanare tutto ciò che ti faceva buio.

E inizi a vedere ogni giorno meglio – anche se la strada è lunga e ancora non ha la vista completamente sana – e tutto ciò che sembrava irraggiungibile, era semplicemente lontano…

Prendi la tazza, lasci scorrere l’acqua e insaponi giorno dopo giorno. Perchè quella tazza è importante. Perchè senza quella tazza non puoi andare lontano ma solo piegarti al fallimento. Perchè quella tazza è la tua anima che deve tornare al suo posto. E non puoi semplicemente sostituirla: devi prendertene di nuovo cura per i prossimi caffè della tua vita.

© –lemienottibianche
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